L’Eco di Bergamo (L’Eco café): Vall’Alta viaggia nel Medioevo. Weekend con gli antichi mestieri

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Formula che vince non si cambia. Già ha timbrato il biglietto dell’8ª edizione, ma l’organizzazione di «Vall’Alta Medievale», in programma sabato 5 e domenica 6 luglio, continua a seguire la premiante linea progettuale a cui si è ispirata sin dall’inizio: offrire una festa che scaturisca dall’impronta storico-culturale, con la quale è organizzata la ricostruzione del «villaggio animato».

La scelta stessa di ricreare il borgo commerciale è un tributo alla figura sociale protagonista del secondo Medioevo, che è quella del mercante. E a questa grande festa non poteva mancare L’Eco café, la redazione mobile del nostro quotidiano che racconterà partecipanti e organizzatori: gruppi esterni come pure quegli abitanti di Vall’Alta che accettano la sfida di diventare artigiani per un giorno, documentandosi personalmente sul mestiere che li vede come figuranti.

Una delle peculiarità di Vall’Alta Medievale, infatti, è il suo carattere interattivo: il cartaio spiega con dovizia di informazioni il sistema di fabbricazione della carta da cenci e i processi di stampa; il tintore passa in rassegna i colori di origine naturale e gli antichi metodi di fissaggio; il venditore di armi illustra il diverso uso di strumenti dalle varie fogge; e così, procedendo tra arti e mestieri, si colgono interessanti e anche curiose informazioni non sempre a portata di mano.

Diversi gli ospiti dell’edizione 2014. I cartai di Este (Padova), membri dell’associazione storico-culturale Emporium Athestinum, ospiti già da alcuni anni, hanno proposto nelle scorse edizioni la ricostruzione di una cartiera medievale. Quest’anno, invece, propongono quella di una stamperia, nella quale è in funzione una macchina da stampa simile a quella impiegata da Gutenberg. I colleghi ceramisti di Terre d’Este espongono e modellano in diretta vari tipi di vasellame. Il gruppo di Villasanta Medievale, dall’omonima località della Brianza, offre un’esposizione illustrata di abiti e accessori medievali. Il vetraio riminese espone oggetti in vetro e mostra, nel suo laboratorio, il procedimento della piombatura dei vetri, grazie al quale un tempo si ottenevano le magnifiche vetrate delle cattedrali. E l’artigiano costruttore di archi, proveniente dalla vicina Cene, offre un saggio della sua perizia costruttiva.

Tra gli artigiani sono presenti anche il fabbro, il calzolaio, il costruttore di gerle, il tessitore, l’intagliatore di scandole (pezzi di legno con i quali si effettua la copertura del tetto), il norcino, il tintore, il pittore, l’estrattore di oli essenziali, il coniatore di monete (per Vall’Alta Medievale è stata creata una speciale moneta, il vallaltino, del valore 1 euro, che può essere cambiata al banco e serve per fare acquisti all’interno dell’area della festa), l’espositore di armi, la merlettaia con i pizzi al chiacchierino, il produttore di candele. Non manca, poi, chi si occupa di animali da cortile e da stalla. E c’è anche l’allevatore di rapaci.

A ricreare l’atmosfera medievale, in forma più ludica, concorrono altri gruppi. I padovani di Ballata bellica, gruppo di musici dalle sonorità medievali; i tamburini con gli sbandieratori e i figuranti di Serre di Rapolano (Siena), gemellati con Vall’Alta; gli arcieri della Valgandino che, oltre a ricreare un antico accampamento, si esibiscono in performance di tiro; i boia, che adescano i visitatori meno attenti per costringerli alle macchine delle torture; le sinuose danzatrici del ventre di Milano. L’arte della comicità e dello spettacolo è rappresentata da «Lo Giullare senza radici», dal fachiro Shezan, dal gruppo dei giocolieri Iannà Tampè di Alessandria. Il gruppo teatrale di Martinengo, invece, propone una rappresentazione di «quadri» di lavoro contadino. Altra novità dell’edizione 2014 di Vall’Alta Medievale è il neonato gruppo dei tamburini e saltimbanchi di Vall’Alta, formato da un gruppetto di preadolescenti del paese.


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